venerdì 22 maggio 2009

Telline

Tempo fa la cara Debora ha postato una ricetta di telline nel suo blog. Quando l'ho letta mi è venuta una voglia matta di telline. Vado dal pescivendolo e non le trovo. Poi, la settimana scorsa, al mercato, ho trovato una bancarella di frutti di mare con tante telline fresche fresche!

Ovviamente ho preparato le telline come si fa a Salvador. Ho voluto trascrivere una parte del testo di un libro che descrive perfettamente ciò che mi era venuto in mente quando cucinavo le telline.

"Un buon posto per mangiare le telline è il Mercado Modello, a Salvador. L'ideale è andarci di sabato, prima di pranzo: bisogna arrivare presto per poterci restare a lungo. 'E sempre indispensabile non avere premura: il precetto di Bahia è che non ci si deve affrettare, per nessuna ragione, e tanto meno per mangiare. E al mercati c'è sempre qualcuno che suona il berimbau, altri che fanno capoeira: è bello ascoltare e osservare.
Mangiare le telline consiste nel mangiare il mollusco, bere il brodetto e chiudere con un sorso di acquavite di canna, che può essere allungata con succo di frutta e diventare una batida. Il sugo delle telline attenua l'effetto dell'alcol, consentendo a chi non è abituato, di berne diversi bicchierini senza finire subito lungo disteso per terra. Oltre a far venire l'appetito con una leccornia davvero speciale, e al piacere di stare tra la gente del mercato, le telline garantiscono piaceri aggiuntivi, dato che sono un ben noto afrodisiaco. [...]"
(La Cucina di Bahia ovvero il libro di cucina di Pedro Archanjo e Le merende di dona Flor - Jorge Amado e Paloma Jorge Amado)


Ingredienti per 4 persone:

mezzo chilo di telline 
1 mazzetto di coriandolo
1 mazzetto di erba cipollina
2 pomodori
2 cipolle
3 spicchi d'aglio
2 cucchiai di olio evo
gocce di limone
sale e pepe a piacere

Scegliete le telline e badate che siano tutte ben chiuse. Mettetele a bagno in molta acqua a spurgare. Cambiate ogni tanto l'acqua. Con uno spazzolino, sotto l'acqua corrente, pulite ogni tellina.
Tagliuzzate finemente tutti gli odori e metteteli sul fuoco con olio e acqua sufficiente a coprire le telline. Quando l'acqua bolle, versateci dentro le telline. Quando si aprono, sono pronte da mangiare.

Servite le telline in piatti o ciotole e il brodetto in bicchieri o tazzine. Aggiungete spicchi di limone da strizzare sia sulle telline che nel brodo, con o senza pepe.

mercoledì 20 maggio 2009

Tom Kime e il suo "Street Food"

Questi giorni sto "trascurando" un po' il blog per pura mancanza di tempo. Sto anche cucinando poco.
Qualche settimana fa ho letto in un giornale brasiliano che lo chef Tom Kime aveva lanciato un libro chiamato "Street Food", la cui versione in portoghese era già disponibile nelle librerie brasiliane. Vado di corsa a cercare se c'era pure la versione italiana del libro, ma non ho trovato niente. Dovevo avere quell'opera d'arte da casa mia! Il libro parla dell'esperienza di Tom in viaggio per il mondo, assaggiando il "mangiare di strada", da Salvador de Bahia alla Sicilia!! E ci sono ovviamente tutte le ricette. Oddio, ho bisogno di quel libro! 
Siccome non ho trovato niente in italiano, vedo che nel suo sito c'è il suo indirizzo e-mail per chiedere informazioni sulle sue opere. Utilizzando il mio "poor english" gli scrivo chiedendo se per caso lui pensava di lanciare il libro in italiano, tipo.... nei prossimi giorni, perché aspettare fino a dicembre per comprarlo in Brasile mi sembrava un po' tanto.
Ormai mi ero dimenticata di questa mail, quando ieri ricevo la sua risposta.

Dear patricia, 
I hope that you are well and you had a good weekend.
Thank you for your email and enquiry.  i am sorry for the delay in getting back to you, I have been traveling a lot for a new book that I am writing about sustainable fish.
I do not think that my Street Food book is available in Italian.  i will contact the publisher and get back to you with the best way of getting hold of a copy.  I think that t is a book that you would like as there are lots of delicious things from Sicily and Brazil.  I had a great time eating in both.  i will look into it and get back to you.
Many thanks for your enquiry.
Best wishes and Happy cooking 
Kind regards 

Tom Kime 

Che gentileeeeeee! Tom, ora ti faccio un po' di pubblicità perché sei veramente bravo!


Per chi non ha problemi con l'inglese, l'indirizzo per comprarlo all'Amazon è questo.  Io personalmente prenderò il mio in Brasile.

giovedì 14 maggio 2009

Strudel di spinaci & formaggio di capra

Eccomi con il mio primo strudel. L'ho preparato pensando alla raccolta di Giugiù del blog Le mille e una delizia: ricette a base di verdure e formaggi.



Ho trovato un meraviglioso formaggio di capra dei Monti Iblei. Puzzava un pochettino, ma quando l'ho assaggiato... buonissimo! Oltretutto è un formaggio con alto contenuto di calcio, sali minerali e vitamine A, B, C, E. L'ho poi abbinato agli spinaci, una delle poche verdure lesse che piace a mio marito. Eppoi cosa potrebbe andare meglio di una verdura di stagione?



Ingredienti:

1 confezione di pasta sfoglia
1 mazzo di spinaci freschi o una confezione di quelli congelati
200g di formaggio di capra
2 cucchiai di burro
1 spicchio d'aglio
2 uova
sale e peperoncino a piacere
pan grattato


In una padella, soffriggere l'aglio con il burro. Aggiungere gli spinaci e cucinarli per alcuni minuti. Salarli e peparli a piacere.
Grattugiare grossolanamente il formaggio di capra. Unire gli spinaci e aggiungere le uova sbattute. Mescolare bene.
Aprire la pasta sfoglia e spolverare un po' di pan grattato. Disporre l'impasto preparato, arrotolare la pasta e chiudere bene le estremità.
Pennellare lo strudel con un po' di latte e grattugiare del parmigiano sopra. Far cuocere a forno caldo (180-200º) per circa 30 minuti.

martedì 12 maggio 2009

Panino Delizia (pane al parmigiano)

Il panino delizia, per noi semplicemente pane al formaggio, è un invitato che non può mancare mai nelle nostre feste. Immaginate che a Salvador c'è pure il "pãozinho delícia delivery"!



Ho deciso di farli perché la ricetta mi sembrava facile e avevo tutti gli ingredienti a casa. Ho ridotto la ricetta a 1/3 e ho ottenuto 20 pani. Vi proporrò però la ricetta intera. Credo che è stato il mio sesto senso a dirmi di fare solo 1/3 della ricetta. Mio marito arriva a casa, io tutta contenta gli faccio vedere i panini, lui ne prende uno, morde e... me lo restituisce! Mi dice che l'odore del formaggio gli fa senso. I latticini in generale gli fanno senso, tanto che lui non mangia niente alla ricotta. Quindi, non l'ha mangiato. Ma solo lui! I panini sono stati divorati in questione di poche ore dagli amici nostri. 



Ingredienti:

1kg di farina
1 tavoletta di lievito
1 tazza di zucchero
3 tazze di latte tiepido
3 uova
1 cucchiaio da minestra di sale
1 cucchiaio da minestra di margarina
1/2 tazza di oleo

Per il ripieno (non l'ho fatto):

1 tazza di latte
2 cucchiaio da minestra di maizena
1 cucchiaio da minestra di margarina
1 pizzico di sale
2 cucchiaio da minestra di parmigiano grattugiato


Mettere in una ciotola tutti gli ingredienti per l'impasto. Amalgamare bene, e su una superficie liscia e infarinata, lavorare bene l'impasto finché sia omogeneo. Lasciare lievitare per 30 minuti.  
Preparare 4 teglie imburrate o coperta da carta forno e modellare i panini. Farli riposare per ancora 1 ora. 
Infornare (forno preriscaldato) a 180ºC per 20 minuti (15 in forno ventilato). Nel frattempo preparate il ripieno: in una pentola, mescolare il latte, la maizena, la margarina e il sale. Mescolare sempre fino ad ottenere una crema. Aggiungere il parmigiano grattugiato, girando sempre con un cucchiaio, fino a  far sciogliere il formaggio. Togliere i pani dal forno e farli raffreddate. Dopo di freddi, tagliarli a metà e mettere un po' di ripieno. Pennellare i panini con della margarina e spolverare un po' di parmigiano grattugiato.  

sabato 9 maggio 2009

Alla mia mammina


Questo post non è per parlare di nessun piatto, ma per augurare a tutte le mamme, in speciale alla mia mammina, un'ottima festa della mamma. Passerò questo giorno lontana da lei, che è in Brasile, ma mamma è tutti i giorni vicino a me, nei miei pensieri e nel mio cuore.



Nonostante non sia stata lei la persona da cui ho ereditato la passione per la cucina, è una delle responsabili di questo. Mamma odia cucinare e per questo, da quando ero piccola, lei mi ha sempre insegnato a fare le cose in cucina. Quando sono cresciuta, sempre che possibile, cucinavo io. 

Alcune ricette del blog sono sue. Anche se si sentiva praticamente obbligata a cucinare, alcune cose che mamma fa sono buonissime, come per esempio la torta alla manioca. La salsa al peperoncino è anche una sua ricetta. Mi ricordo il profumo che faceva quando lei lo preparava.

Mia bellissima mamma, ti amo!

giovedì 7 maggio 2009

Succo di Papaya & Arancia

E mamma diceva... "mangia la papaia che ti fa bene...". E io che facevo: lo davo alla mia tartaruga. che ne mangiava chili! 

La papaia è un frutto molto popolare nelle colazioni brasiliane e in tanti altri paesi. Oltre a mangiarla così com'è, noi la mettiamo sempre nelle macedonie, facciamo le confetture e soprattutto succhi e si può abbinare con l'arancia, miele, avena. ecc.

Oltre ad essere molto dolce e buonissima serve a tante cose. Secondo voi perché mamma mi diceva di mangiarla? Perché è eccellente a far funzionare gli intestini pigri! E non solo. Pensate che gli aborigeni australiani già conoscevano da secoli i benefici effetti della Papaia e per questo era un alimento chiave della loro dieta. La papaia è ricca di minerali utili per le ossa e contiene un enzima, la papaina, che è molto utile per migliorare la digestione.  'E anche ricchissima in vitamina A e C, addirittura più dei limoni, delle arance, dei kiwi e delle carote!

E poi se avete problemi di insonnia, siete stressati, avete i capelli e la pelle opacizzati? La papaia è il frutto giusto! La papaia da la possibilità di combattere efficacemente l'invecchiamento cellulare indotto dai radicali liberi.

La foto accanto è molto curiosa. Eravamo in un isolotto in Brasile, chiamato Morro de Sao Paulo (ma non è a San Paolo, è a Bahia), un posto bellissimo. Praticamente ha piovuto il 70% del tempo che siamo stati là. Non avendo da fare mi sono messa su un amaca nel balcone del nostro chalè, che era circondato da alberi di papaia. Ed ecco che vedo un uccellino che entrava e usciva dal buco della papaia. Se notate lui è sotto la frutta gialla, è un uccellino grigio.

Qualche giorno fa sono andata alla Lidl ed ecco che trovo le papaie, così per caso. Ho deciso di prenderne una. La Lidl avrà i suoi difetti, però ogni tanto mi porta dei frutti dal mio paese! Siccome commetto il grandissimo errore di non mangiare la frutta, ho fatto il succo di papaia e arancia. Ora che il caldo sta arrivando, ci sta benissimo. L'ho bevuto appena arrivata dalla palestra, è stato rivitalizzante! Se comprate delle papaie con la buccia verde, aspettate che maturi un po'.

Ho piantato i semi in campagna, vediamo se la piantina cresce! Ho letto che solo il 25% dei semi possono generare piante, che possono essere maschi o femmine. E dei 25% solo le piante femmine daranno frutti. Ma qual'è la probabilità che io possa mangiare una papaia raccolta da una pianta mia?? ;-(

Andiamo alla ricetta del succo.



Ingredienti:

1 papaia
succo di 1 arancia
1 bicchiere d'acqua
4 cubetti di ghiaccio
zucchero di canna a piacere (ho messo un solo cucchiaio perché la papaia era dolcissima)

Tagliare verticalmente la papaia alla metà. Togliere i semi e sbucciarla. Tagliare la polpa a pezzi e frullare insieme agli altri ingredienti. Servire subito.

martedì 5 maggio 2009

Dolcetti brasiliani: Brigadeiro, Beijinho e Cajuzinho


Questi sono tre dei dolcetti brasiliani più popolari e che non possono mai mancare nelle feste dei bambini. Si chiamano "brigadeiro" (brigadiere, quello al cioccolato), "beijinho" (bacino, quello al cocco) e cajuzinho (caju è una frutta brasiliana, quello all'arachide).  Non ho bambini, ma li ho fatti per portare al corso di inglese, in occasione dell'ultimo giorno di lezione della professoressa. Volevo che i miei compagni e la prof conoscessero un po' della parte "dolce" del Brasile.  



Si dice che il "brigadeiro" nacque a metà degli anni '40, quando il brigadiere Eduardo Gomes si candidò alla presidenza della Repubblica. Il brigadiere era un bell'uomo, con un fisico prorompente, molto affascinante e celibe. Con lo slogan "Votate il Brigadiere che è bello e celibe", il candidato ottenne buon successo tra le donne. Un gruppo di loro che viveva nel quartiere Pacaembu, nella città di San Paolo, organizzò diverse feste per favorire la sua candidatura. La storia racconta che in una di queste occasioni crearono un dolce che mescolava latte condensato, cioccolato e burro e lo battezzarono "Brigadeiro" in suo omaggio.

Sicuramente molte donne sarebbero capaci di divorare un intero secchio pieno di brigadeiro, soprattutto in "quei giorni" di carenza affettiva. Incluso la sottoscritta. 

Il "Beijinho" e il "Cajuzinho" sono delle variazioni del Brigadeiro.


Con questo tris di dolcetti partecipo alla raccolta di Dolci a go...go: "I dolci più buoni del mondo".




Ingredienti per circa 50 dolcetti:

2 barattoli di latte condensato
3 cucchiai di burro
50g di cioccolato fondente
4 cucchiai di farina di cocco
1/2 tazza di arachidi tostati e macinati
chiodi di garofano, arachidi e granelli di cioccolato per guarnire

Brigadeiro:

In una pentola, mettere 2/3 del latte condensato, il cioccolato e un cucchiaio di burro. Amalgamare bene gli ingredienti, a fuoco lento, mescolando sempre finché il composto si rassodi e si stacchi dalla pentola (circa 10 minuti). Togliere la pentola dal fuoco, mettere il dolce su un piatto imburrato e lasciarlo raffreddare. Formare delle palline e guarnire con le granelli di cioccolato. Metterle in pirottini di carta.

Beijinho:

In una pentola, mettere 2/3 del latte condensato, la farina di cocco e un cucchiaio di burro. Amalgamare bene gli ingredienti, a fuoco lento, mescolando sempre finché il composto si rassodi e si stacchi dalla pentola (circa 10 minuti). Togliere la pentola dal fuoco, mettere il dolce su un piatto imburrato e lasciarlo raffreddare. Formare delle palline e guarnire con del cocco grattugiato o zucchero. Decorare ogni beijinho con un chiodino di garofano. Metterli in pirottini di carta.

Cajuzinho:

In una pentola, mettere gli altri 2/3 del latte condensato, gli arachidi macinati e un cucchiaio di burro. Amalgamare bene gli ingredienti, a fuoco lento, mescolando sempre finché il composto si rassodi e si stacchi dalla pentola (circa 10 minuti). Togliere la pentola dal fuoco, mettere il dolce su un piatto imburrato e lasciarlo raffreddare. Formare dei coni, guarnire con dello zucchero semolato e mettere un arachide nella estremità più spessa del cajuzinho, proprio come la foto qua sotto. Metterle in pirottini di carta.


il cucchiaio di legno   © 2008. Template Recipes by Emporium Digital

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